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Torino investe 300mila euro per il restauro e la sicurezza dei monumenti storici

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di Redazione

27/10/2025

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Tre luoghi simbolo della storia cittadina – il Monumento all’Artigliere, l’edificio dell’Acquario-Rettilario e l’Archivio Storico Comunale – saranno al centro di un nuovo programma di manutenzione straordinaria. Con l’approvazione da parte della Giunta comunale del progetto esecutivo per il 2025, Torino rinnova il proprio impegno nella tutela del patrimonio artistico e architettonico, con interventi che mirano a preservare la memoria e garantire la sicurezza delle strutture.

L’Arco del Valentino e il valore della memoria

Il restauro del Monumento all’Artigliere – conosciuto anche come Arco monumentale all’Arma di Artiglieria – proseguirà con nuovi lavori puntuali di consolidamento e pulitura. Progettato da Pietro Canonica e inaugurato nel 1930, l’arco sorge all’ingresso nord del Parco del Valentino e racconta, attraverso bassorilievi e la figura di Santa Barbara, la storia e l’identità di un corpo militare profondamente legato alla città. La valorizzazione del monumento, oltre a preservarne l’integrità, mira a restituirgli una piena leggibilità architettonica e simbolica, in un contesto urbano che ne riconosce il valore identitario.

Interventi all’Acquario-Rettilario e all’Archivio Storico

Il piano prevede anche la messa in sicurezza dell’edificio dell’ex Acquario-Rettilario, progettato da Ezio Venturelli e chiuso dal 1987, con l’obiettivo di conservarne l’impianto architettonico e la memoria di un luogo che per decenni ha rappresentato un riferimento culturale per intere generazioni.
L’Archivio Storico Comunale, invece, sarà interessato da opere di manutenzione dei cornicioni e delle facciate. L’edificio, costruito tra il 1929 e il 1930 e riconvertito nel 1998, ospita oggi oltre 5.000 metri quadrati di depositi, laboratori e uffici che custodiscono la memoria documentale della città.
Come hanno sottolineato la vicesindaca Michela Favaro e l’assessore Francesco Tresso, i monumenti “non sono solo testimonianze artistiche, ma luoghi di identità collettiva e di incontro civile. Intervenire su di essi significa investire sulla bellezza e sulla coesione di una comunità”.

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