Pet therapy in Piemonte: dieci anni di esperienze ora entrano nella sanità regionale
di Redazione
06/10/2025
Una pratica che migliora la qualità della cura
Nata come iniziativa di volontariato, la pet therapy in Piemonte ha saputo conquistare negli anni la fiducia di medici, famiglie e pazienti. Oggi, dopo dieci anni di sperimentazioni e progetti portati avanti dall’associazione Aslan, questa forma di terapia entra a pieno titolo nel nuovo piano socio-sanitario regionale, come confermato dall’assessore Maurizio Marrone durante l’incontro a Palazzo Lascaris.
La forza di questi interventi sta nell’aver dimostrato benefici concreti non solo in ambito psicologico, ma anche clinico: all’ospedale di Rivoli, i cani di Aslan entrano persino nel reparto di terapia intensiva, aiutando pazienti e familiari a vivere momenti di sollievo in un contesto segnato da dolore e paura.
Storie di cura, dignità e speranza
L’incontro in Consiglio regionale è stato anche un’occasione per dare voce a chi lavora quotidianamente in questi progetti. Il vicepresidente del Consiglio, Franco Graglia, ha ricordato con emozione la sua lunga esperienza ospedaliera, sottolineando come la presenza degli animali in corsia offra conforto reale a chi si sente solo e fragile. “Gli animali sanno dare coraggio quando tutto sembra perduto”, ha detto, ringraziando le volontarie di Aslan per la loro dedizione.
Accanto ai progetti ospedalieri, la pet therapy si è diffusa anche nelle scuole, nelle attività extrascolastiche e persino nelle cure palliative, diventando un tassello importante di un approccio alla salute che integra corpo e mente. Le testimonianze hanno mostrato come un cane o un gatto possano restituire fiducia a chi attraversa la malattia, stimolare la comunicazione nei bambini e alleviare l’ansia negli anziani.
Il convegno ha messo in evidenza anche gli aspetti normativi e i protocolli che garantiscono serietà e sicurezza degli interventi, ribadendo che si tratta di un percorso professionale, non di un’attività improvvisata. Il passo successivo sarà consolidare queste esperienze dentro una cornice istituzionale, per renderle accessibili e riconosciute a livello regionale.
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