La Cgil sta protestando in questi giorni contro la ‘stanza dell’ascolto’ avviata e aperta all’ospedale Sant’Anna di Torino.
Lo sportello è nato, secondo i promotori dell’iniziativa, per donare aiuto alle donne durante e dopo la gravidanza, ma che per il sindacato e altri attivisti, invece, ha il compito di persuadere e limitare la libertà di scelta di chi ha intenzione di abortire a non farlo. La convenzione è stata firmata dall’AOU ‘Città della Salute e della Scienza’ di Torino e dalla federazione regionale del Movimento per la Vita, con il sostegno dalla Regione Piemonte guidata dalla giunta Cirio.
Il fatto
Aperto nell’ospedale Sant’Anna di Torino, con finanziamenti pubblici, e gestito da un gruppo nato non proprio favorevole all’aborto e gemellato con Heartbeat international, organizzazione anti abortista degli Stati Uniti.
Il Movimento per la Vita, associazione di ispirazione cattolica, dal fine luglio ha iniziato a stazionare nell’Ospedale ostetrico e ginecologico Sant’Anna di Torino, con il sostegno regionale alle Politiche sociali del Piemonte, guidato da Maurizio Marrone, in quota Fratelli d’Italia.