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Via libera del CAL al Piano sociosanitario 2025-2030: «Una nuova identità per la sanità piemontese»

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di Redazione

20/11/2025

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L’Assemblea del Consiglio delle Autonomie Locali ha approvato all’unanimità dei presenti il parere sulla proposta di deliberazione 126, che definisce il nuovo Piano sociosanitario regionale 2025-2030. Un voto arrivato al termine dell’Ufficio di Presidenza e accompagnato dall’intervento dell’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, che ha illustrato una riforma destinata a incidere sulla struttura stessa dei servizi sanitari e sociali piemontesi.

Riboldi ha scelto un’immagine precisa per descrivere il documento: «È la carta d’identità del futuro», un modo per segnare una discontinuità rispetto al passato e affrontare i cambiamenti demografici, clinici e organizzativi che stanno trasformando la domanda di cura.

Liste d’attesa, medicina territoriale, nuove figure e Cup digitale

Al centro del Piano spiccano i temi più sensibili per cittadini e amministratori. La riduzione delle liste d’attesa resta la priorità operativa, da ottenere con un assetto più efficiente della rete ospedaliera e territoriale. La riorganizzazione della medicina di prossimità, unita al rafforzamento delle strutture intermedie, vuole invece ricostruire un equilibrio tra ospedale e territorio, punto critico che la pandemia ha reso evidente.

L’assessore ha illustrato anche l’avvio del corpo logistico sanitario piemontese e l’introduzione della figura del responsabile operativo degli ambienti sanitari, destinata a uniformare procedure e sicurezza interna.
Grande attenzione è dedicata infine al nuovo Cup: un sistema integrato con tecnologie di intelligenza artificiale che entrerà stabilmente in funzione nel 2026, con una gestione innovativa dei pazienti cronici e percorsi più lineari per prenotazioni e controlli.

Il Piano comprende anche tavoli di lavoro dedicati alle patologie più diffuse, un settore ampliato per la salute mentale – comprensivo delle dipendenze – e una revisione della spesa sanitaria produttiva, orientata a ridurre sprechi e ridondanze.

Investimenti strutturali e norme sulla fauna: un sistema che si prepara al futuro

Uno dei capitoli più consistenti riguarda l’edilizia sanitaria: undici nuovi ospedali, quattro importanti rigenerazioni, oltre venti strutture intermedie e una rete capillare di case e ospedali di comunità. Un investimento che cambia la geografia sanitaria piemontese e che, nelle parole dell’assessore, «ridisegna il modo in cui ci prenderemo cura di chi vive la regione».

L’Assemblea del CAL ha accompagnato il voto favorevole con una raccomandazione chiara: includere nel percorso finale le criticità emerse durante il dibattito.

In apertura di seduta, l’Ufficio di Presidenza del CAL, guidato da Mauro Barisone, aveva già espresso parere favorevole ai due regolamenti attuativi della legge 5/2018 sulla gestione faunistico-venatoria. Il primo definisce abilitazioni, materie di esame e requisiti per l’esercizio venatorio; il secondo regola cattura, inanellamento scientifico, tassidermia e detenzione dei trofei.
Un tassello ulteriore in un quadro complessivo che mostra l’impegno degli enti locali nel rafforzamento delle politiche di tutela e gestione del territorio.

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