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Vendita de La Stampa, la Regione Piemonte ribadisce la priorità: “Tutelare i posti di lavoro e l’autonomia dell’informazione”

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di Redazione

15/10/2025

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Durante il question time in Consiglio regionale, l’assessore Gianluca Vignale, intervenendo in rappresentanza della collega Elena Chiorino, ha chiarito la posizione della Regione in merito alla possibile cessione del quotidiano La Stampa da parte del gruppo editoriale Gedi/Exor. Il tema, sollevato da un’interrogazione della consigliera Nadia Conticelli (Pd), ha riportato al centro del dibattito il destino di una delle testate storiche del giornalismo italiano e il suo legame con la città di Torino.

Difendere lavoro e radici culturali

“La nostra priorità è chiara: tutelare i posti di lavoro, garantire l’autonomia e il radicamento dell’informazione locale, difendere un patrimonio culturale che appartiene alla città di Torino e all’intera nazione”, ha letto Vignale citando le parole di Chiorino. La Regione, ha precisato, intende mantenere alta l’attenzione sul fronte occupazionale, non solo per i lavoratori diretti ma anche per l’indotto che ruota intorno al quotidiano.

Nel suo intervento, Vignale ha riconosciuto la delicatezza della situazione, sottolineando come la Regione “non farà mancare il supporto necessario quando sono in gioco la dignità del lavoro e la libertà dell’informazione”, pur ricordando che, trattandosi di una transazione tra soggetti privati, l’intervento diretto dell’ente potrà avvenire soltanto “in presenza di uno stato di crisi”.

Le preoccupazioni dell’Aula e il valore simbolico di La Stampa

L’interrogazione di Conticelli ha evidenziato il rischio di una cesura tra La Stampa e il territorio piemontese, ponendo l’accento sull’importanza di mantenere vivo il legame storico tra il giornale, la città e la famiglia Agnelli, che ne è stata per oltre un secolo il principale riferimento editoriale. L’esponente del Pd ha chiesto che la Regione agisca in raccordo con le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali, l’Ordine dei giornalisti del Piemonte e il Comitato di redazione, per prevenire eventuali ricadute negative sull’occupazione e sulla qualità dell’informazione locale.

La questione si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sul futuro del pluralismo informativo e sulla necessità di preservare, a Torino come altrove, il ruolo di presidio culturale e civile della stampa locale.

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