Vco, il Consiglio regionale sospende la delibera sugli ospedali: si riapre il confronto sul nuovo presidio
di Redazione
20/11/2025
Una decisione unanime che rimette al centro il territorio e le sue esigenze
La sospensione della delibera regionale sulla ristrutturazione degli ospedali di Verbania e Domodossola, votata all’unanimità dal Consiglio regionale, apre una fase completamente nuova nel dibattito sul futuro della sanità del Verbano Cusio Ossola. La scelta permette di avviare un percorso di revisione condivisa, richiesto dal Ministero della Salute, e di valutare nuovamente la collocazione del nuovo presidio dell’Asl Vco, alla luce di sei possibili siti individuati dalla conferenza dei sindaci.
L’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha parlato di “una scelta necessaria per dotare il territorio di un ospedale moderno e attrattivo, che tenga conto della natura tripolare del Vco e della necessità di non sacrificare nessuno dei poli”. Un concetto che ha accompagnato tutto l’intervento dell’assessore, che ha definito la sospensione “non un passo indietro, ma la base per una progettazione finalmente aderente alla realtà e alle esigenze del personale sanitario, oggi in fuga verso mercati più competitivi come quello svizzero”.
Maggioranza, opposizioni e nuove aperture: un dibattito acceso ma necessario
Nel confronto d’aula sono emerse posizioni molto diverse sul percorso da intraprendere, ma accomunate dalla consapevolezza che il Vco non può restare in sospeso oltre. I consiglieri di Fratelli d’Italia, Daniela Cameroni e Gianluca Godio, hanno richiamato la necessità di “uscire dalla logica dei campanili” e di adottare un approccio razionale, che punti a un’unica struttura capace di garantire stabilità operativa e qualità dei servizi.
Di segno opposto le considerazioni del Partito Democratico, che ha accusato la maggioranza di non aver assunto un impegno chiaro sulla realizzazione dell’ospedale unico e baricentrico. “La delibera parla solo di un Dea unico, ma non definisce nulla sulla struttura ospedaliera complessiva”, hanno osservato i consiglieri dem, denunciando un immobilismo che, secondo loro, dura da sei anni.
Il Movimento 5 Stelle ha riconosciuto l’importanza della nuova impostazione, ma ha ricordato come “la svolta sia dovuta alla bocciatura ministeriale delle scelte precedenti, maturate in un quadro segnato da rigidità e campanilismi”. Anche Alleanza Verdi e Sinistra ha insistito sull’esigenza di “costruire un progetto che parta dai servizi territoriali, senza pensare all’ospedale come soluzione unica”.
La capogruppo di Sue, Vittoria Nallo, ha definito questa fase “una vittoria dell’opposizione”, rivendicando il lavoro svolto negli anni per riportare il dibattito su basi realistiche e per sostenere la soluzione baricentrica come unica davvero efficace per l’intero territorio.
In chiusura, l’ex assessore Luigi Icardi ha invitato a una lettura attenta della storia recente, rivendicando la continuità amministrativa e spiegando perché – secondo lui – il progetto di Ornavasso fosse insostenibile: “un sito privo di infrastrutture e senza un reale consenso dei sindaci”.
Il confronto riparte dunque da sei possibili localizzazioni e da una ritrovata volontà di costruire una soluzione condivisa, che possa finalmente offrire al territorio un presidio sanitario adeguato alle sue complessità.
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