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Torino porta al “City Vision” di Padova le sue buone pratiche: digitalizzazione e sport per la sicurezza nelle periferie

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di Redazione

25/11/2025

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Torino è stata tra le protagoniste della sesta edizione di City Vision, gli Stati generali delle città intelligenti svoltisi il 20 e 21 ottobre a Padova, all’Auditorium Altinate San Gaetano. Oltre mille amministratori, tecnici e professionisti del settore hanno preso parte a un confronto denso di esperienze e proposte per ridisegnare il futuro urbano in chiave digitale, sostenibile e inclusiva.

L’esperienza torinese sulla digitalizzazione di prossimità

Durante l’incontro inaugurale e nel successivo panel dedicato alla sicurezza dei territori, l’assessore alla legalità, sicurezza, sistemi informativi e cybersecurity di Torino, Marco Porcedda, ha illustrato il modello torinese di digitalizzazione diffusa. “Abbiamo lavorato – ha spiegato – per avvicinare la tecnologia ai cittadini, trasformandola in un fattore di inclusione e non di distanza. Parlo di una prossimità non solo umana, ma anche digitale, che permette a tutti di usufruire dei servizi pubblici in modo accessibile e sicuro”.
Il riferimento è alle azioni che l’amministrazione ha intrapreso per semplificare l’accesso alle piattaforme digitali comunali, potenziare la sicurezza informatica e ridurre il divario tecnologico, soprattutto nei quartieri periferici. Un approccio che Torino considera parte integrante della sua strategia di “città intelligente”, dove innovazione e coesione sociale procedono insieme.

Sport e legalità negli oratori: un modello di inclusione

Nella seconda parte della giornata, Porcedda ha presentato una “case history” che ha attirato l’attenzione del pubblico: un progetto realizzato in collaborazione con il gruppo sportivo della Polizia Locale, le parrocchie e alcune associazioni del territorio. L’iniziativa promuove attività sportive negli oratori di periferia, offrendo ai ragazzi un luogo di aggregazione positivo e alternativo alla strada.
“L’obiettivo è educare al rispetto delle regole e alla convivenza civile attraverso lo sport – ha sottolineato l’assessore –. Quando si riesce a creare un senso di appartenenza e di fiducia reciproca, la necessità di vigilare diminuisce”.
Il progetto, nato come sperimentazione, è oggi considerato un modello di prevenzione sociale che unisce sicurezza, educazione e partecipazione. La sua presentazione a City Vision conferma come Torino stia diventando un punto di riferimento nazionale per la gestione integrata tra politiche digitali e inclusione urbana.

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