Torino istituisce la nuova Consulta comunale per lo Sport: un ponte stabile tra istituzioni e territorio
di Redazione
La cupola geodetica delle ATP Finals, nel cuore di piazza Castello, ha ospitato una seduta che segna un passaggio importante nella governance sportiva cittadina. La Consulta comunale per lo Sport, istituita con la deliberazione del 4 giugno 2025, ha tenuto il proprio incontro di insediamento con la partecipazione di novanta enti, una presenza numericamente rilevante che dà immediatamente la misura dell’aspettativa e della responsabilità attribuite al nuovo organismo.
Una sede simbolica per un progetto che vuole cambiare il rapporto tra sport e città
A presiedere i lavori è stata la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, affiancata dalla presidente della Commissione Cultura e Sport, Lorenza Patriarca. Il primo intervento è stato quello dell’assessore allo Sport, Mimmo Carretta, che ha richiamato la genesi della Consulta: un progetto maturato negli spazi dello “Sport Forum” del 2023 e cresciuto attraverso un confronto intenso con le realtà sportive cittadine, fino a diventare oggi un luogo strutturato di dialogo permanente.
L’assessore ha insistito sulla necessità di un confronto stabile, capace di portare all’interno dell’amministrazione le voci, spesso molto diverse tra loro, che costituiscono il tessuto sportivo torinese. In questo senso la scelta di inaugurare la Consulta durante le ATP Finals non appare casuale: l’evento, simbolo della capacità della città di ospitare manifestazioni di livello internazionale, diventa anche cornice per ribadire che lo sport di base e i grandi appuntamenti fanno parte di un’unica visione strategica.
La nuova governance: rappresentanza, partecipazione e prospettive di lavoro
L’elezione per acclamazione di Stefano Fabio Mossino, presidente del Coni Piemonte, alla guida della Consulta, restituisce l’immagine di un organismo che nasce sotto il segno della condivisione. Patrizia Teresa Maria Alfano (Uisp) ricoprirà il ruolo di vicepresidente, completando una leadership che mette insieme competenze istituzionali e un forte radicamento nel territorio.
Nei loro interventi, Mossino e Alfano hanno sottolineato la necessità di rendere la Consulta uno spazio realmente democratico, capace di rappresentare non solo i protagonisti più strutturati del sistema, ma anche quelle realtà minori che spesso presidiano quartieri, impianti periferici e progetti a forte impatto sociale. Una pluralità che, se ascoltata e messa a sistema, può orientare politiche più eque e lungimiranti.
Le presidenti Grippo e Patriarca hanno ricordato come la Città stia investendo con convinzione sullo sport come leva di inclusione e coesione. Non solo riqualificazione di impianti o sostegno alle grandi manifestazioni, ma anche strategie che intrecciano scuole, associazioni, cultura e servizi territoriali.
In questa ottica, la Consulta diventa molto più di un tavolo consultivo: si configura come un laboratorio permanente, in cui enti grandi e piccoli, professionisti, federazioni e gruppi spontanei possono contribuire alla costruzione di una politica sportiva condivisa, moderna e capace di intercettare i bisogni reali della città.
Redazione