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Torino investe sulla giustizia riparativa: nasce un master per formare nuovi mediatori

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di Redazione

25/09/2025

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Un passo importante per il futuro della giustizia riparativa arriva da Torino, dove è stato presentato un nuovo master di primo livello dedicato alla formazione di mediatori esperti. L’iniziativa nasce dall’intesa fra la Città, l’Università di Torino, l’Università del Piemonte Orientale e il Centro Giustizia Riparativa, con il sostegno diretto del Ministero della Giustizia. Un percorso formativo che unisce teoria, pratica e tirocinio, con l’obiettivo di preparare figure professionali capaci di affrontare conflitti complessi e di ricomporre relazioni spezzate dai reati.

Struttura del percorso e selezione degli studenti

Il master sarà aperto a laureati di qualsiasi ambito disciplinare e prevede un colloquio motivazionale e la valutazione del curriculum come requisiti di ingresso. La didattica si articolerà in 160 ore di formazione teorica, con insegnamenti che spaziano dal diritto penale alla vittimologia, dalla criminologia agli studi di genere, dalla sociologia della devianza alla psicologia giuridica. A questo nucleo si aggiungeranno 320 ore di attività pratica presso il Centro Giustizia Riparativa, con simulazioni, analisi di casi e esercitazioni guidate da mediatori esperti. Il percorso si completerà con un tirocinio di 200 ore, direttamente collegato a programmi reali di giustizia riparativa.

Al termine, una prova finale teorico-pratica consentirà di ottenere la qualifica di mediatore esperto, titolo che certifica una competenza sempre più richiesta all’interno del sistema giudiziario e sociale.

Il riconoscimento del Ministero e il sostegno economico

Parallelamente all’avvio del master, la Città di Torino ha ricevuto dal Ministero della Giustizia il riconoscimento formale quale ente responsabile per la giustizia riparativa in Piemonte e Valle d’Aosta. Un passaggio che conferma il ruolo strategico del Centro, nato nel 1995 come “Centro di Mediazione” per i minori e oggi ampliato anche agli adulti. Il Ministero ha inoltre stanziato un finanziamento annuale di 224mila euro, che garantirà la continuità dei progetti e l’espansione delle attività.

La scelta di Torino non è casuale: qui la pratica della giustizia riparativa ha radici solide e una tradizione riconosciuta, ora rafforzata da un percorso accademico che mira a diffondere competenze e a formare nuovi professionisti per un settore che intreccia diritto, psicologia e impegno sociale.

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