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Torino, il nuovo Piano Regolatore è alle battute finali: una città che cambia restando se stessa

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di Redazione

15/10/2025

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A trent’anni dall’approvazione del Piano Regolatore tuttora in vigore, Torino si prepara a una nuova stagione urbanistica. Entro la fine del 2025 verrà depositato il progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG), mentre il 2026 sarà l’anno delle discussioni in Commissione e del voto in Sala Rossa. L’annuncio è stato dato al Campus dell’ESCP Business School dal sindaco Stefano Lo Russo e dall’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, che hanno illustrato una visione di città costruita attorno alle persone, alla coesione dei quartieri e alla qualità dello spazio urbano.

Una pianificazione che parte dall’ascolto

Il nuovo PRG nasce da un processo partecipativo che, attraverso l’iniziativa “Voci di Quartiere” coordinata da Urban Lab, ha coinvolto oltre diecimila cittadini: studenti, lavoratori, famiglie e professionisti chiamati a raccontare la propria esperienza di città. Le proposte emerse sono entrate a far parte di un lavoro che unisce analisi tecnica e sensibilità sociale, dimostrando come la pianificazione urbana non possa più essere solo un esercizio tecnico, ma un progetto collettivo.

Il sindaco Lo Russo ha ricordato come il precedente Piano, approvato negli anni Novanta, rappresenti ancora un modello di riferimento, ma non risponda più alle sfide di una metropoli che vuole essere sostenibile, connessa e inclusiva. “Torino deve accettare la sfida del cambiamento senza smarrire la propria identità”, ha sottolineato Mazzoleni, spiegando che il nuovo piano mira a valorizzare ogni quartiere, rigenerando le aree dismesse e rafforzando i servizi di prossimità.

Quartieri vivibili, identità verde e visione metropolitana

Il disegno urbano che emerge punta a un equilibrio tra rigenerazione e tutela. La nuova visione per Torino immagina una città policentrica, dove le opportunità non siano concentrate in poche zone ma diffuse nel tessuto urbano, e dove la vivibilità sia garantita da una rete di spazi verdi, fiumi, alberate e parchi che uniscono il centro alla collina e alle periferie.

Il piano include anche un approccio integrato alla mobilità e alla resilienza ambientale, con una prospettiva che supera i confini amministrativi della città per abbracciare l’intera area metropolitana. “È un progetto di equità e di futuro – ha affermato Lo Russo – capace di tenere insieme innovazione, sostenibilità e coesione sociale”.

Alla presentazione, oltre ai rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale, erano presenti esponenti del mondo accademico, professionale e produttivo, a conferma di un percorso che punta a costruire, passo dopo passo, la Torino dei prossimi trent’anni.

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