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Torino, amministratori europei riuniti per discutere le nuove politiche di sicurezza urbana

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di Redazione

24/10/2025

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Per due giorni Torino è diventata il centro del dibattito europeo sulla sicurezza urbana, ospitando nella Sala Colonne di Palazzo Civico la riunione del Comitato Esecutivo del Forum Europeo per la Sicurezza Urbana (Efus), la più ampia rete continentale di città impegnate nella prevenzione del crimine e nella costruzione di politiche locali di convivenza. Oltre trenta amministratori italiani ed europei hanno preso parte ai lavori, che si articolano in una sessione istituzionale e in un convegno di approfondimento dedicato ai fenomeni emergenti della devianza giovanile.

Le città come laboratorio di sicurezza umana

Alla riunione, svoltasi a porte chiuse, erano presenti figure di primo piano del Forum: Willy Demeyer, sindaco di Liegi e presidente di Efus, Christian Estrosi, sindaco di Nizza e vicepresidente del Forum, Elizabeth Johnston, direttrice esecutiva, insieme ai vicepresidenti Filippo Giorgetti (Bellaria-Igea Marina) e Marco Porcedda, assessore alla sicurezza di Torino.

Il confronto ha permesso di condividere esperienze e strategie tra metropoli come Parigi, Madrid, Bruxelles e Lisbona, tutte impegnate a rafforzare modelli di sicurezza umana, basati sulla prevenzione, l’ascolto e la coesione sociale. “Lo scambio di buone pratiche tra città europee – ha sottolineato Porcedda – rappresenta un valore fondamentale: permette di adattare esperienze efficaci a contesti differenti, promuovendo politiche urbane più inclusive e mirate. La rete dei Forum europeo e italiano per la Sicurezza Umana nasce proprio da questa convinzione: condividere significa prendersi cura delle proprie città”.

Giovani, violenza e prevenzione: il confronto internazionale

Domani, giovedì 23 ottobre, il dialogo proseguirà con il convegno ospitato all’Itcilo di Torino, dedicato al tema della violenza e della criminalità giovanile, fenomeno che interessa con sempre maggiore urgenza le grandi aree urbane.

Il programma prevede contributi da città come Parigi, Stoccarda, Tampere e Bruxelles, oltre a un focus di Stefania Crocitti dell’Università di Bologna sullo stato della ricerca italiana. Seguiranno le esperienze di Torino, Verona e Bologna, con interventi di amministratori e comandanti della Polizia Locale. L’obiettivo è analizzare le radici sociali della violenza giovanile, confrontando metodi e politiche di prevenzione per tradurre l’esperienza condivisa in strategie operative.

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