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Screening neonatale in Piemonte, la Regione prepara l’estensione a nuove patologie

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di Redazione

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La Regione Piemonte si prepara ad ampliare il proprio programma di screening neonatale, con l’obiettivo di includere progressivamente nuove patologie rare, tra cui la SMA (atrofia muscolare spinale). L’assessore alla Sanità Gian Luca Vignale lo ha annunciato in Consiglio regionale, rispondendo all’interrogazione della consigliera Vittoria Nallo (Sue) durante il question time.

Un gruppo di studio per valutare l’ampliamento del programma

Vignale ha ricordato che il Piemonte esegue già tutti gli screening previsti dalle normative vigenti, ma ha sottolineato come la Direzione Sanità regionale abbia istituito, lo scorso 29 aprile, un gruppo di lavoro dedicato – denominato “Screening in ambito neonatale” – con il compito di valutare la riorganizzazione complessiva dell’attività e la possibile estensione a ulteriori patologie. Il gruppo è incaricato di elaborare e presentare un progetto operativo alla Direzione, in modo da garantire un percorso sostenibile e scientificamente validato di ampliamento del programma.
La decisione si inserisce nel contesto dell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) avviato dal Governo a maggio 2025, che prevede di estendere lo screening neonatale obbligatorio a otto nuove malattie rare, fra cui la stessa SMA.

L’impegno del Consiglio regionale e il confronto nazionale

La consigliera Nallo ha ricordato che l’Assemblea piemontese aveva già approvato, l’11 dicembre scorso, una mozione per chiedere l’inserimento della SMA nello screening obbligatorio e per sollecitare la Conferenza Stato-Regioni a favorire un’attuazione anticipata dei nuovi Lea. Altri territori, ha aggiunto, hanno già introdotto programmi di diagnosi precoce per malattie genetiche rare, tra cui la metacromatica (MLD).
La risposta dell’assessore Vignale conferma dunque l’intenzione della Giunta di seguire questa direzione, mettendo in campo strumenti tecnici e organizzativi per allinearsi ai più avanzati modelli nazionali e internazionali.
Il Piemonte punta così a un sistema di screening neonatale sempre più completo, in grado di garantire diagnosi precoci, cure tempestive e una maggiore equità di accesso alle opportunità di prevenzione per tutti i nuovi nati sul territorio regionale.

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