Qualità dell’aria nel Torinese: migliorano gli ossidi di azoto, peggiora il PM10 secondo il rapporto “Uno sguardo all’aria 2024”
di Redazione
06/11/2025
Il bilancio 2024 della qualità dell’aria nell’area metropolitana di Torino mostra un quadro a doppia lettura: segnali incoraggianti sul fronte degli ossidi di azoto, ma un peggioramento per le polveri sottili. È quanto emerge dal nuovo rapporto “Uno sguardo all’aria”, pubblicato da Città metropolitana di Torino e Arpa Piemonte, che raccoglie dati, analisi e proiezioni sull’andamento degli inquinanti atmosferici nel territorio.
Condizioni meteorologiche sfavorevoli e nuovi limiti europei
I mesi invernali del 2024, tradizionalmente critici per l’accumulo di PM10 e NO₂, sono stati caratterizzati da condizioni meteo poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Il risultato è un aumento delle stazioni che hanno superato i limiti giornalieri di PM10 rispetto al 2023, mentre per il biossido di azoto si conferma il trend di miglioramento registrato negli ultimi anni: il limite annuale è stato superato solo nella stazione più problematica dell’agglomerato torinese.
La relazione dedica ampio spazio alla nuova Direttiva europea 2024/2881 “Per un’aria più pulita in Europa”, approvata lo scorso ottobre, che introduce obiettivi più stringenti da raggiungere entro il 2030. Tra questi, la riduzione del 50% delle concentrazioni medie di PM2,5, considerato il parametro più critico per la salute pubblica.
Analisi, prospettive e impegni futuri
Il documento, corredato da una dettagliata caratterizzazione meteorologica e da dati sul parco veicolare e sui consumi energetici, evidenzia come non vi siano particolari criticità per SO₂, CO, benzene, piombo, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene, mentre rimane preoccupante la situazione dell’ozono.
“La qualità dell’aria mostra segnali positivi, ma il traguardo resta impegnativo – osserva Alessandro Sicchiero, consigliere delegato all’Ambiente –. Sarà indispensabile un processo di transizione ecologica condiviso, in cui cittadini e istituzioni agiscano con responsabilità comune”.
Il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Barbero, ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio costante: “Le misure adottate stanno producendo risultati, anche in anni meteorologicamente difficili. Occorre però consolidare i progressi per rispondere ai limiti più severi che l’Europa ci impone”.
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