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Politecnico di Torino: fondi ministeriali in crescita del 6%

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di Redazione

04/09/2025

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Il Fondo di Finanziamento Ordinario 2025, principale strumento con cui il Ministero dell’Università e della Ricerca sostiene gli atenei, conferma il ruolo di primo piano del Politecnico di Torino nel panorama nazionale. L’Ateneo guidato dal rettore Stefano Corgnati ha registrato un incremento complessivo dei fondi ministeriali del 6%, con una crescita particolarmente significativa del finanziamento ordinario: +14,05%, pari a 21,1 milioni di euro in più rispetto al 2024.

Il peso della Quota base e il ruolo della didattica

Il meccanismo di distribuzione dei fondi si fonda su tre componenti: Quota base, Quota premiale e Intervento perequativo. Per quanto riguarda la prima, che rappresenta circa il 60% delle risorse e riflette soprattutto le dimensioni degli atenei, il Politecnico ha mantenuto stabile il proprio peso sul sistema (2,4%). L’incremento assoluto è stato di 16,7 milioni di euro, trainato dal consolidamento di finanziamenti straordinari e da un aumento della “Quota Base Costo Standard”, legata alla numerosità degli studenti regolari e dei dottorandi con borsa. Un segnale che riflette la capacità dell’Ateneo di attrarre e trattenere studenti, mantenendo elevati standard di regolarità nei percorsi di studio.

Le performance nella Quota premiale

Ancora più rilevante l’andamento della Quota premiale, che cresce di 4,2 milioni di euro grazie a tre indicatori chiave: le politiche di reclutamento, la riduzione dei divari tra i diversi ambiti di attività e gli avanzamenti di carriera. Particolarmente positivo il dato sul reclutamento, con un aumento del peso sul sistema dal 1,99% al 2,23%, che ha fruttato oltre 1 milione di euro. Importante anche la crescita dell’indicatore “riduzione diVARi”, passato dal 2,75% al 2,92%, che misura i progressi in internazionalizzazione, ricerca, trasferimento tecnologico, didattica e servizi agli studenti. Il vicerettore alla Pianificazione delle risorse, Stefano Zucca, ha sottolineato il valore della gestione amministrativa, che nel 2024 ha raggiunto il 99,95% di utilizzo delle risorse disponibili, il risultato più alto a livello nazionale. Un’efficienza che ha garantito al Politecnico l’intera quota di finanziamento dedicata alla valorizzazione della ricerca.

Un modello che coniuga sostenibilità e crescita

Il risultato ottenuto non è soltanto una questione di cifre, ma testimonia la capacità dell’Ateneo torinese di coniugare sviluppo e sostenibilità. Le politiche di reclutamento, valutate con particolare attenzione dal MUR, hanno premiato un modello che punta sulla qualità scientifica dei nuovi ingressi e sul consolidamento delle carriere interne. A questo si affianca un impegno continuo nel garantire l’equilibrio dei conti, condizione indispensabile per poter competere con le principali università italiane ed europee. Il confronto con gli altri grandi atenei nazionali, da La Sapienza a Bologna, da Padova al Politecnico di Milano, conferma la crescita del Politecnico di Torino, che registra l’incremento percentuale più alto della Quota premiale e una stabilità nella Quota base rara nel sistema. Un risultato che rafforza la posizione dell’Ateneo come polo di riferimento per la formazione ingegneristica e tecnologica in Italia.
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