Piemonte, crescita del fotovoltaico: priorità a tetti, parcheggi e aree dismesse
di Redazione
La transizione energetica del Piemonte accelera, ma resta ferma la volontà di proteggere il paesaggio e le aree agricole di pregio. È quanto emerso dalla seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Sergio Bartoli, durante la quale l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha illustrato la situazione aggiornata degli impianti fotovoltaici presenti sul territorio.
Un incremento significativo della potenza installata
La potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in Piemonte ha raggiunto 3.433 megawatt, contro i 2.566 megawatt del 2023. Un aumento consistente che conferma il forte interesse per le energie rinnovabili, soprattutto nelle province di Torino e Cuneo, dove si concentra la maggior parte delle installazioni.
L’assessore Marnati ha sottolineato come il settore viva una fase di grande fermento, con numerose richieste di connessione in attesa di autorizzazione, ma ha ribadito che la crescita deve avvenire nel rispetto del territorio: “Pur sostenendo lo sviluppo del fotovoltaico, la priorità resta la tutela del paesaggio e delle aree agricole. Gli impianti dovranno trovare spazio preferibilmente su tetti, parcheggi, aree industriali dismesse, canali e bacini artificiali, oltre che su discariche e terreni da bonificare”.
Tutelare l’agricoltura e pianificare l’espansione
Il tema delle installazioni su suolo agricolo ha trovato ampio consenso tra i consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione, concordi nell’esigenza di preservare le terre fertili e il paesaggio rurale piemontese.
Durante la discussione sono intervenuti Davide Zappalà, Silvia Raiteri, Daniela Cameroni, Carlo Riva Vercellotti, Domenico Ravetti, Gianna Pentenero, Fabio Isnardi, Mauro Calderoni, Monica Canalis e Davide Buzzi Langhi, che hanno espresso la necessità di un approccio equilibrato, capace di coniugare transizione ecologica e tutela agricola.
Il Piemonte attende ora il decreto del Ministero dell’Ambiente che definirà le aree idonee per l’installazione degli impianti, anche in ambito agricolo. Una norma che dovrà chiarire confini, limiti e opportunità, permettendo alla Regione di pianificare una crescita energetica sostenibile, ancorata ai principi di equilibrio ambientale e responsabilità territoriale.
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