Piemonte all’Expo di Osaka: una settimana che costruisce ponti
di Redazione
07/10/2025
Nel Padiglione Italia, tra file interminabili e curiosità internazionale, il Piemonte ha presentato una versione compatta ma potente di sé: manifattura ad alta intensità tecnologica, paesaggi scolpiti dal lavoro umano e una tradizione culturale capace di parlare al pubblico globale. Dal 28 settembre al 4 ottobre, la “Settimana di protagonismo” ha alternato vetrine immersive, incontri istituzionali, appuntamenti con il mondo economico giapponese e momenti di promozione culturale, componendo un mosaico dove ogni tassello rimandava agli altri.
Industria avanzata, saper fare e patrimonio: il racconto di un sistema
Nel percorso “Piemonte: l’arte di nutrire il futuro” il visitatore ha incontrato l’aerospazio come punta di diamante, l’automotive in transizione, il tessile che innova sulle fibre e sui processi, l’oreficeria che custodisce tecniche e le reinterpreta. L’agricoltura è stata narrata non come cartolina, bensì come filiera viva che connette colline Patrimonio Unesco, cantine e infernot con mercati e export. L’uso del video immersivo ha cucito insieme queste dimensioni, restituendo una regione che sa trasformare ricerca e tradizione in prodotti e servizi ad alto valore.
La componente culturale ha avuto un peso preciso: tour virtuali alla Reggia di Venaria, al Museo Egizio, al Museo del Cinema e alle collezioni di Scienze naturali hanno mostrato come il Piemonte sappia produrre conoscenza, oltre che beni. Un segno grafico, la stampa di Riccardo Guasco, è diventato un piccolo oggetto di culto e un promemoria della narrazione complessiva.
Diplomazia economica e memoria storica: le direttrici dei prossimi anni
La missione – che ha visto insieme Regione, Consiglio regionale, Ceipiemonte, Comune di Torino, Politecnico, Unioncamere e Camera di commercio, Confindustria Piemonte con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo – ha lavorato su più tavoli. Da un lato, contatti operativi con imprese e istituzioni giapponesi per costruire partnership industriali e accademiche; dall’altro, la definizione di un’agenda culturale comune che guardi oltre l’Expo. In questo quadro, l’annuncio della volontà di ospitare il Giappone come Paese invitato al Salone del Libro 2027 si inserisce come naturale estensione di un dialogo che incrocia editoria, creatività e formazione.
C’è anche la consapevolezza di una trama lunga: nel 2026 cadranno i 160 anni delle relazioni Italia-Giappone, avviate da un piemontese, l’ammiraglio Arminjon. Il diario di quella missione, conservato a Torino, dà la misura di un filo che attraversa i decenni e che oggi può tradursi in nuovi corridoi per l’export, cooperazione scientifica, turismo di qualità. La settimana a Osaka ha lasciato dossier aperti e occasioni concrete di sviluppo, ma soprattutto un metodo: raccontarsi come ecosistema e non per compartimenti stagni, perché è nella somma delle vocazioni che il Piemonte trova la sua forza.
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