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Piano socio-sanitario regionale: in Commissione Sanità prosegue il confronto con professionisti, enti gestori e terzo settore

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di Redazione

12/11/2025

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Partecipazione e integrazione, parole chiave del nuovo modello di welfare regionale

Prosegue in Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Daniele Valle, il ciclo di audizioni dedicate al nuovo Piano socio-sanitario regionale, uno degli strumenti più rilevanti per la programmazione delle politiche pubbliche in materia di salute e welfare. Alla seduta ha partecipato l’assessore Federico Riboldi, che ha ribadito come il testo in discussione rappresenti una bozza preliminare, aperta al contributo di professionisti, enti locali e rappresentanze sociali, prima di giungere alla discussione definitiva in Aula.

Durante la prima sessione, sono intervenuti i rappresentanti degli Ordini professionali sanitari — medici, farmacisti, infermieri, veterinari, ostetriche e tecnici sanitari — che hanno espresso apprezzamento per l’impostazione partecipativa del percorso, ma anche preoccupazioni legate alla carenza di risorse umane ed economiche e alla necessità di tavoli permanenti di confronto. Una richiesta condivisa anche dai consiglieri Monica Canalis e Daniele Valle (Pd), che hanno sottolineato l’importanza di una pianificazione condivisa e di un maggiore coordinamento con le realtà territoriali.

Servizi sociali, infanzia e nuove fragilità: gli enti gestori chiedono flessibilità

La seconda parte dell’audizione ha dato voce agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, che hanno messo al centro del dibattito il tema della coprogrammazione e della flessibilità nell’uso delle risorse, giudicate indispensabili per rispondere a bisogni in continua evoluzione. Particolare attenzione è stata dedicata al disagio minorile e alla proposta di un Piano per l’infanzia e l’adolescenza, insieme al potenziamento dei servizi domiciliari e dei Punti unici di accesso (PUA), considerati strategici per garantire una presa in carico integrata.

Gli interventi hanno evidenziato la necessità di investire nella formazione del personale e di rafforzare le sinergie tra sanità e servizi sociali per fronteggiare le nuove forme di povertà e vulnerabilità.

Sanità penitenziaria e medicina di genere: due ambiti da rafforzare

Nel pomeriggio, l’attenzione si è spostata sul sistema penitenziario, con la richiesta di rafforzare la collaborazione tra ospedali e istituti di detenzione e di ampliare la disponibilità di posti nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). È stato inoltre proposto di potenziare la telemedicina, in modo da garantire continuità di cura e assistenza sanitaria ai detenuti.

Le rappresentanti dell’area sanitaria e sociale hanno poi sollecitato una maggiore integrazione dei dati disaggregati per genere nel nuovo Piano, la valorizzazione della rete dei consultori e lo sviluppo di percorsi dedicati a violenza di genere, maternità sicura e non autosufficienza.

Le consigliere Valentina Cera (Avs), Nadia Conticelli e Sarah Disabato (M5s) hanno posto ulteriori quesiti e proposte, contribuendo a delineare un quadro complesso e articolato, dove la partecipazione e la governance condivisa appaiono come elementi imprescindibili per la costruzione del nuovo modello socio-sanitario regionale.

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