PASFA celebra 110 anni e i 25 anni dell’ingresso delle donne nelle Forze Armate
di Redazione
24/11/2025
Nel salone della Scuola di Applicazione, tra arredi che richiamano l’antico arsenale militare che un tempo occupava gli stessi spazi, la PASFA ha scelto di celebrare un doppio traguardo: i suoi 110 anni di attività e il venticinquesimo anniversario dell’ingresso ufficiale delle donne nelle Forze Armate italiane. Un’occasione che ha riunito testimonianze, ricordi e analisi in un contesto in cui il passato è stato osservato con lucidità e il futuro con uno sguardo attento alle sfide ancora aperte.
Venticinque anni di presenza femminile: un percorso costruito tra ostacoli e determinazione
L’incontro, dal titolo “In divisa: 25 anni di donne in prima linea”, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla piena ammissione del personale femminile nei reparti italiani, un processo più lento rispetto ad altri Paesi europei. Tra gli interventi, particolarmente significative le parole dell’infermiera che seguì le prime visite di idoneità a Foligno, quando l’ingresso delle volontarie rappresentava un cambiamento epocale più percepito che raccontato. Le sue memorie, fatte di timori, emozioni e aspettative, hanno restituito un’immagine vivida dei primi anni, quando i modelli organizzativi dovevano ancora adattarsi alla nuova presenza femminile.
Il racconto di una donna in uniforme ha aggiunto una prospettiva personale ancora più profonda: la conciliazione tra servizio operativo, studio e vita familiare, resa possibile solo da un equilibrio continuamente negoziato e da una determinazione che, nelle Forze Armate, assume una forma particolare perché intreccia dovere, disciplina e responsabilità collettiva. Un quadro che evidenzia come la presenza femminile sia cresciuta insieme alla capacità delle stesse istituzioni di riconoscere e valorizzare percorsi professionali che non seguono schemi tradizionali.
Il contributo delle istituzioni e uno sguardo alla società italiana di oggi
In rappresentanza del sindaco Stefano Lo Russo, la consigliera Amalia Santiangeli ha sottolineato un dato non trascurabile: l’Italia, in Europa, è stata penultima a introdurre le donne in divisa. Nonostante questa partenza ritardata, il percorso compiuto nell’ultimo quarto di secolo ha mostrato un’evoluzione negli standard di rispetto, integrazione e riconoscimento professionale, come dimostrato dall’esperienza della dottoressa Scoglio. Originaria di Lecce, arruolata dal 2004 con ruoli operativi fin da subito, ha partecipato a missioni in Kosovo e Afghanistan, portando una testimonianza concreta del contributo femminile nei contesti internazionali più complessi.
Santiangeli ha evidenziato come il racconto di Scoglio – fatto di missioni, studio universitario e impegno familiare – rappresenti un frammento significativo della società italiana contemporanea, in cui le donne assumono sempre più spesso ruoli di responsabilità senza rinunciare alle molteplici dimensioni della propria vita.
L’incontro della PASFA, nel suo insieme, ha offerto una riflessione ampia e sfaccettata, mostrando quanto il cammino compiuto sia rilevante non solo per le Forze Armate ma per la cultura civile del Paese.
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