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Miraforum 2025, il quartiere immagina il suo futuro tra partecipazione e nuove visioni

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di Redazione

23/11/2025

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Nel Centro di protagonismo giovanile di strada delle Cacce si è svolta la fase conclusiva di Miraforum 2025, un evento che ha trasformato Mirafiori sud in un laboratorio collettivo per riflettere sul futuro del quartiere nei prossimi quattro anni. L’iniziativa ha riunito cittadini, associazioni, istituzioni, fondazioni e imprese, creando uno spazio di confronto durato quasi due mesi basato su analisi, ascolto e partecipazione attiva.

Un progetto radicato nel territorio e nelle reti sociali

Promosso dall’associazione di secondo livello Miravolante, il percorso trae origine dalle esperienze di rigenerazione urbana già avviate con il programma di recupero di via Artom e il progetto YEPP, dedicato all’attivazione dei giovani. L’obiettivo è coinvolgere l’intera comunità nella riflessione su come abitare, vivere e trasformare il quartiere.

Durante l’incontro, dopo una sessione plenaria, i partecipanti si sono suddivisi in tre tavoli tematici:

  • Abitare: criticità e potenzialità legate agli spazi residenziali;

  • Frequentare: mobilità, servizi e socialità;

  • Fare impresa: opportunità economiche e sviluppo locale.

Pur non essendo ancora pronte per diventare azioni operative, le conclusioni dei tavoli offrono una base concreta per progettare interventi sostenibili e realistici.

Mirafiori sud: dal quartiere “operaio” a quartiere “operativo”

Il consigliere comunale Vincenzo Camarda, intervenuto per conto della Città, ha sottolineato la trasformazione del quartiere, che non è più solo “operaio”, ma diventa un territorio operativo, grazie anche agli interventi pubblici:

  • Sistemazione di strada Castello;

  • Riqualificazione delle sponde del Sangone;

  • Nuovo punto lettura di via Negarville;

  • Prossima apertura della biblioteca Pavese.

Camarda ha inoltre evidenziato il ruolo centrale delle realtà associative, definite lo “zoccolo duro del sistema”, che garantiscono coesione sociale, promuovono idee e diventano modello per altre periferie della città.

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