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L’Orchestra Filarmonica di Torino inaugura la stagione “Memories”

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di Redazione

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Con il titolo “Memories”, l’Orchestra Filarmonica di Torino apre la stagione 2025-2026 e prosegue il viaggio tematico “One Way”, iniziato negli scorsi anni come esplorazione musicale e umana. Dopo il percorso dedicato alla condivisione (“One Way Together”), il nuovo ciclo si concentra sul potere evocativo della memoria: non come sguardo nostalgico, ma come fonte di ispirazione e radice collettiva da cui far nascere nuove forme di espressione.

Una stagione che intreccia passato e futuro

Otto concerti, da ottobre 2025 a maggio 2026, costruiranno un itinerario sonoro che attraversa epoche e linguaggi, sotto la guida del direttore musicale Giampaolo Pretto e del maestro concertatore Sergio Lamberto. Accanto a loro, entreranno nella OFT Family quattro giovani interpreti di talento – Erica Piccotti, Leonid Surkov, il Trio Concept e Hans Christian Aavik – che condivideranno il palco e un progetto di crescita condivisa, volto a valorizzare la nuova generazione di solisti europei.

Tra le novità della stagione figurano anche l’ingresso di due orchestre giovanili ospiti – l’Orchestra Giovanile Eclettica e l’Orchestra Suzuki – e la trasformazione della rassegna cameristica di Cascina Roccafranca, che assume il nome di Officina, un laboratorio musicale aperto all’incontro tra generi e pubblici.

I primi appuntamenti

Il cartellone si apre martedì 21 ottobre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino con il concerto “Rintocchi e profumi”, un viaggio nelle profondità emotive del suono. Seguirà, il 24 ottobre alle ore 17, l’inaugurazione di Officina con “Scatola Luminosa”, ensemble formato da Riccardo Conti, Enrico Degani, Federico Marchesano e Dario Bruna: un percorso tra le colonne sonore di Badalamenti, Morricone e Mancini, fino a una nuova composizione di Gabriele Scopa, in un concerto-aperitivo presso la Caffetteria Andirivieni di Cascina Roccafranca.

Una stagione che non si limita a eseguire musica, ma a costruire una comunità di ascolto, dove la memoria diventa dialogo tra generazioni e spazio di rinascita creativa.

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