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La nuova serra aeroponica di Mirafiori: un passo avanti per cibo sostenibile e inclusione

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di Redazione

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La luce che filtra attraverso le pareti della nuova serra aeroponica di via Onorato Vigliani dà subito l’impressione di un luogo pensato per far crescere qualcosa di più dei soli ortaggi. Ieri pomeriggio, durante l’inaugurazione alla presenza della vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria, è emerso con chiarezza come questo spazio rappresenti un tassello di un progetto sociale più ampio, capace di unire innovazione tecnologica, sostenibilità e attenzione alle fragilità del territorio.

Un sistema di coltivazione efficiente, pulito e replicabile

Il cuore della serra, progettata negli spazi della Cooperativa sociale #Mirafiori grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, è il modello aeroponico sviluppato dalla Agricooltur di Carignano. Un impianto modulare, adattabile anche agli ambienti più difficili, dove le radici delle piante crescono sospese nell’aria e vengono nebulizzate con soluzioni nutritive calcolate al millimetro. Nei soli cento metri quadrati disponibili si arriverà a produrre fino a 25mila unità l’anno tra insalate, ortaggi ed erbe aromatiche, con un risparmio idrico del 98% rispetto alle coltivazioni tradizionali.

I numeri danno la misura dell’impatto: 277mila litri d’acqua risparmiati ogni anno, nessun utilizzo di pesticidi e un taglio drastico ai fertilizzanti. Parametri che, applicati al settore della ristorazione sociale, assumono un valore ancora più significativo. La cooperativa potrà rifornire La Locanda nel parco — il ristorante sociale all’interno del Parco Colonnetti — e garantire prodotti freschi anche per il servizio mensa destinato ai dormitori Caritas.

Innovazione che crea lavoro, comunità e nuove possibilità

Accanto alla tecnologia, il progetto porta con sé un’idea precisa di inclusione: la serra consentirà l’assunzione di due giovani provenienti dai servizi sociali seguiti dalla cooperativa, che troveranno in questo ambiente un percorso formativo e professionale stabile.

Durante la cerimonia, Cioria ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti “una vera democratizzazione dell’innovazione”, capace di trasformare un’area inutilizzata in una risorsa per tutta la comunità. La presenza della vicesindaca Michela Favaro e del presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi ha confermato l’interesse istituzionale verso un modello che potrebbe essere esportato in altri quartieri della città.

La serra di Mirafiori non sarà soltanto un luogo di produzione, ma un laboratorio urbano in cui sperimentare nuove forme di collaborazione e rigenerazione, dove ambiente e inclusione lavorano insieme per un futuro più consapevole.

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