Il ballo come cura: musica e danza portano energia al Sant’Anna di Torino
di Redazione
15/10/2025
Nelle corsie dell’ospedale Sant’Anna la musica ha rotto, per qualche ora, il ritmo consueto delle giornate ospedaliere. Il concerto delle 3Chic – Marinella Locantore, Martha Umana e Cristina Kesia Geremias – accompagnate da un gruppo di musicisti e dalle coreografie dei Turin Cats, ha riempito di note e sorrisi l’aula magna del presidio, trasformando un luogo di cura in uno spazio di condivisione e leggerezza.
L’energia della danza dentro l’ospedale
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Contrada e da Medicina a misura di donna, nell’ambito del festival Balla Torino – Social Dance, che fino al 30 ottobre porta la danza in spazi urbani, teatri e, in questo caso, persino in ospedale. Il progetto “Ballo come cura” nasce proprio con questo intento: mostrare che la danza può diventare una forma di terapia complementare, capace di favorire il benessere psicofisico e di rafforzare il legame tra corpo, mente e comunità.
Il pubblico era composto in gran parte da medici, infermieri, operatori sanitari e volontari, a cui si è unito anche il presidente della Commissione Sanità e Servizi sociali del Comune di Torino, Vincenzo Camarda, che ha portato il saluto del Consiglio comunale. Nel suo intervento ha sottolineato il valore sociale di iniziative come questa, che ricordano come la prevenzione e la salute passino anche attraverso esperienze collettive di leggerezza e benessere condiviso.
Quando la cura passa anche dalla leggerezza
Presenti all’evento anche Luigi Ratclif, ideatore e coordinatore di Balla Torino, Chiara Benedetto, professoressa emerita e presidente della Fondazione Medicina a misura di donna, e Germano Tagliasecchi, direttore della Fondazione Contrada. Tutti hanno ribadito la necessità di riportare al centro del discorso sanitario la dimensione umana della cura, dove l’arte, la musica e il movimento possono affiancare la medicina tradizionale, migliorando l’umore, la socialità e persino il decorso clinico dei pazienti.
Il Sant’Anna, ospedale simbolo della città, ha così accolto un momento di pausa dal quotidiano, in cui le note e i passi di danza hanno offerto ai presenti la possibilità di respirare insieme, anche solo per un’ora, un’aria diversa: quella del benessere condiviso.
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