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Guardie armate nei Pronto soccorso, la Regione accelera

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di Redazione

08/10/2025

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Una gara d’appalto per garantire la presenza di guardie armate in tutti i Pronto soccorso aziendali è in fase di aggiudicazione, con scadenza entro la fine dell’anno. È questa la risposta dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi all’interrogazione presentata da Alberto Unia (M5S) dopo l’aggressione avvenuta il 30 settembre scorso al pronto soccorso di Ciriè.

Sicurezza ospedaliera sotto pressione

Unia, sottolineando come “l’ospedale debba restare un luogo sacro dove i cittadini possano sentirsi al sicuro”, ha chiesto quali azioni siano state intraprese per rafforzare la collaborazione con le forze dell’ordine e per prevenire episodi di violenza ai danni di medici e infermieri. Riboldi ha ricordato come, fino a pochi anni fa, il personale sanitario fosse rispettato e ringraziato, mentre oggi si registrano crescenti segnali di tensione sociale che rendono necessarie misure straordinarie.

Tra vigilanza, mediazione e sostegno psicologico

Oltre al bando per la vigilanza armata, la Regione ha avviato un monitoraggio capillare delle misure di sicurezza già presenti nelle aziende sanitarie e ha aggiornato il “Progetto accoglienza e umanizzazione in Pronto soccorso”. Tra le novità: l’introduzione di un referente per la gestione dei conflitti con gli utenti e la presenza di volontari in sala d’attesa con compiti di mediazione.

Nelle strutture più complesse si prevede anche la figura dello psicologo interno, il cui supporto è rivolto non solo ai pazienti, ma anche agli stessi operatori sanitari esposti a situazioni di stress e aggressioni. Già attivi, inoltre, sistemi di videosorveglianza, servizi di vigilanza non armata accanto al triage e passaggi più frequenti delle forze dell’ordine.

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