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Giovani detenuti nelle carceri per adulti: l’allarme di Monica Gallo

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di Redazione

06/10/2025

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“Il carcere ha fallito”. Non usa mezzi termini Monica Cristina Gallo, che dopo oltre dieci anni come Garante dei detenuti del Comune di Torino ha scelto di condensare la sua esperienza in un libro intenso e scomodo: 18+1, diciotto anni e un giorno. Il perimetro del vuoto e della solitudine: giovani perduti nelle carceri per adulti, edito da Effatà.

Un sistema che spegne la speranza

Il volume, arricchito dalla prefazione di Gherardo Colombo e dalla postfazione di Antonella Saracco, sarà presentato sabato 4 ottobre a Villa Raby, in dialogo con il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto. Il cuore della denuncia è la condizione dei giovani adulti che, entrando in un carcere per adulti, vedono le proprie vite inghiottite da un meccanismo incapace di rieducare.

I numeri parlano da soli: all’inizio del 2025 i giovani under 25 detenuti erano 5.067, quasi duemila in più rispetto al 2023, con una crescita del 35% in un solo anno. A ottobre 2024, un detenuto su otto aveva meno di 25 anni.

Per Gallo, “ogni ragazzo che varca quella soglia entra in un mondo dove la rieducazione è solo una parola vuota e le opportunità di riscatto si riducono a briciole”.

L’appello: intervenire prima

La Garante non si limita alla denuncia. L’appello è chiaro: “bisogna intervenire prima che questo accada”, prima cioè che i giovani si ritrovino intrappolati in un sistema che li priva di futuro.

Il libro ripercorre un decennio di attività accanto ai detenuti e si lega alla ricerca Giovani dentro e fuori, realizzata con l’Università di Torino, che ha analizzato la popolazione giovanile della Casa Circondariale cittadina. Un lavoro che non intende offrire solo statistiche, ma che vuole scuotere coscienze e politiche, per evitare che una generazione venga abbandonata dietro le sbarre.

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