Due intitolazioni per una memoria viva del territorio
di Redazione
29/09/2025
Dall’archeologia industriale all’identità civica contemporanea
Torino aggiunge due tasselli alla sua toponomastica di senso: la piazzetta all’interno dell’area ex Diatto porta ora il nome di Maria Bongioannini, prima donna ingegnere in Italia a firmare i propri progetti, mentre il giardino adiacente è dedicato a John Lennon, icona musicale e simbolo universale di pace. Nel perimetro compreso tra via Moretta, Frejus, Cesana e Revello, dove il Novecento industriale ha lasciato tracce profonde, la città sceglie di legare memoria e futuro, traducendo in luoghi la propria vocazione a raccontarsi attraverso persone, storie, visioni.
Nata nel 1887, Bongioannini fu protagonista della trasformazione urbanistica del quartiere San Paolo con interventi civili e industriali commissionati dalla stessa Diatto, che in quell’area produceva automobili. La sua firma sui progetti – in un contesto professionale quasi esclusivamente maschile – è un atto fondativo di emancipazione, un precedente che continua a interpellare il presente. La Presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo ha rimarcato il valore simbolico dell’intitolazione anche in chiave di riequilibrio di genere nella toponomastica, mentre la Presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise, ha ricordato il ruolo dell’ingegnera nell’evoluzione di una porzione di città passata dalla vocazione produttiva a quella formativa, con la presenza di sedi universitarie e spazi per la socialità. Il saluto del Politecnico – portato dalla vicerettrice Claudia De Giorgi – ha chiuso un cerchio ideale fra storia della progettazione e comunità accademica, a sottolineare un’eredità tecnica che è anche culturale.
Poco dopo, nella stessa area, la cerimonia dedicata a John Lennon: un giardino per un artista che ha fatto della musica un linguaggio politico e poetico, e della pace una postura civile. La presenza della sorella, Julia Baird, ha dato concretezza al filo che lega il mito alla quotidianità degli spazi urbani: ragazzi dello studentato Taurasia e di diversi istituti cittadini hanno ascoltato un invito chiaro, a “usare” quel luogo per la riflessione e l’incontro. Nelle parole di Troise, Lennon è poeta e innovatore, capace di parlare a un’intera generazione e di lasciare un’orma nel modo di vivere, oltre che di ascoltare. Grippo ha unito i due gesti commemorativi in un unico messaggio: la notorietà come mezzo, non fine, quando diventa veicolo di emancipazione e di pensiero.
Così l’ex Diatto, da archeologia industriale, torna a essere laboratorio di cittadinanza. Intitolare non è mera cerimonia: è decidere che cosa ricordare e perché, consegnando alla città spazi che aiutino la comunità a riconoscersi e a crescere.
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