Cosa mangiare a Torino: piatti tipici e dolci tradizioni
di Redazione
29/09/2025
Quando si parla di Torino gastronomia, ci si immerge in una tradizione culinaria che ha radici profonde nella storia sabauda, tra influenze alpine, francesi e locali. Torino, raffinata e colta, è anche una città che sa raccontarsi attraverso la tavola, trasformando ogni pasto in un vero e proprio rito.
La cucina piemontese, di cui Torino è ambasciatrice, si distingue per eleganza, sostanza e attenzione alla materia prima. Non è una cucina di eccessi, ma di equilibri: pochi ingredienti ben scelti, preparazioni lente, rispetto per la stagionalità. Tra piatti ricchi e preparazioni più semplici, dolci celebri come il gianduiotto e bevande simbolo come il bicerin Torino, il capoluogo piemontese invita a un viaggio tra i sapori autentici della regione, in cui la Torino gastronomia si rivela pienamente.
Gli antipasti: inizio elegante e deciso
Gli antipasti torinesi non sono semplici stuzzichini: sono parte essenziale del pasto e raccontano subito la qualità della cucina locale. Il celebre vitello tonnato, o vitel tonné, è un classico intramontabile: fettine di vitello cotto a bassa temperatura, servite fredde con una salsa cremosa a base di tonno, acciughe e capperi. Un equilibrio perfetto tra terra e mare. Altro protagonista dell’inizio pasto è rappresentato dalle acciughe al verde: filetti marinati accompagnati da una salsa vivace a base di prezzemolo, aglio e olio extravergine d’oliva. Il contrasto tra la sapidità dell’acciuga e la freschezza del verde ne fa un antipasto tipicamente piemontese. Immancabile la carne cruda all’albese, battuta al coltello, servita con un filo d’olio e scaglie di parmigiano. La qualità della carne Fassona piemontese si percepisce in tutta la sua delicatezza. Altre presenze fisse sulle tavole torinesi includono l’insalata russa, i flan di verdure (come il flan di cardi o di topinambur) e l’uso sapiente dei grissini torinesi, lunghi, sottili e fragranti, nati proprio sotto la Mole Antonelliana e divenuti simbolo dell’eleganza sabauda. In ogni antipasto si manifesta lo spirito della Torino gastronomia: ingredienti locali, preparazioni raffinate, sapori netti e identitari.I primi piatti: pasta, uova e tradizione
Nel cuore della cucina piemontese, i primi piatti occupano un posto centrale, celebrando la pasta fresca, le uova, il burro e le farine di grano duro e tenero. Tra i protagonisti indiscussi troviamo gli agnolotti del Plin, piccoli ravioli pizzicati a mano uno per uno, da cui prendono il nome: “plin” in dialetto significa proprio “pizzicotto”. Il ripieno è a base di carne arrosto e verdure, mentre il condimento tradizionale è il sugo d’arrosto o burro e salvia. I tajarin, tagliolini sottilissimi a base di molti tuorli d’uovo (fino a 40 per ogni chilo di farina), sono un altro emblema della Torino gastronomia. Vengono serviti con ragù di salsiccia, funghi porcini o — nella versione più preziosa — con tartufo bianco d’Alba. Un’altra preparazione sontuosa è il risotto al Barolo, che fonde due eccellenze piemontesi: il riso di Vercelli e il vino rosso per eccellenza. Il risultato è un primo piatto profondo, strutturato, intenso nel gusto e nel colore Completano il panorama le zuppe rustiche, come la panissa vercellese, e le paste ripiene meno note, come i ravioli del plin di magro o i gnocchi alla bava, conditi con formaggi fusi della Val di Susa. La Torino gastronomia esprime nei primi piatti un’arte che unisce tecnica, sapore e memoria, senza dimenticare la raffinatezza che da sempre caratterizza la cucina della città.I secondi piatti: la carne regna sovrana
Nei secondi piatti, la tradizione torinese mostra la sua anima più robusta e sontuosa, grazie all’uso sapiente della carne e alle lunghe cotture. Il piatto simbolo per eccellenza è il brasato al Barolo: un taglio pregiato di carne di Fassona piemontese, marinato e cotto a fuoco lento nel vino Barolo insieme ad aromi e spezie. Il risultato è un piatto tenero, profumato e avvolgente. Altro grande classico è il bollito misto, che prevede la cottura di diversi tagli di carne (manzo, gallina, lingua, cotechino) serviti con salse tipiche come il bagnetto verde (a base di prezzemolo, acciuga, aglio e pane) e la cugnà, una salsa agrodolce a base di mosto d’uva, mele, pere e frutta secca. La bagna cauda, regina delle stagioni fredde, è una preparazione conviviale e intensa: una salsa calda a base di aglio, acciughe e olio in cui si intingono verdure crude e cotte. È molto più di un piatto: è un rito piemontese che a Torino si celebra spesso nei ristoranti tradizionali. Tra i piatti più aristocratici e meno noti c’è la finanziera, a base di frattaglie nobili (cervella, creste di gallo, animelle) cotte con funghi, Marsala e aceto. Piatto storico della borghesia torinese, è oggi una rarità di grande fascino. La Torino gastronomia esprime qui il suo volto più nobile, tra tagli pregiati, salse raffinate e una lunga storia fatta di rispetto per l’animale, attenzione alla qualità e valorizzazione della materia prima.I dolci: tra storia, cioccolato e tradizione
Parlare di dolci a Torino significa entrare in un mondo raffinato, dove il cioccolato è re e la nocciola regina. Il connubio tra questi due ingredienti ha dato origine a una delle creazioni più famose della Torino gastronomia: il gianduiotto. Il gianduiotto è un piccolo lingotto di cioccolato gianduia, nato nel XIX secolo, quando a causa del blocco continentale si decise di allungare il cacao con le nocciole delle Langhe. Il risultato fu un cioccolato più morbido, aromatico e persistente: il primo cioccolatino incartato singolarmente della storia. Il bicerin Torino è una delle bevande più iconiche d’Italia: servito in bicchierini di vetro, è composto da tre strati non mescolati di caffè, cioccolata calda e crema di latte. Si gusta a piccoli sorsi, lasciando che ogni componente si fonda sul palato. Nasce nel Caffè Al Bicerin e da lì ha conquistato la città e il mondo. Un altro dolce simbolo è il bonet, budino a base di uova, cacao, amaretti e liquore, cotto a bagnomaria con uno strato di caramello. La sua consistenza cremosa e il contrasto tra dolce e amaro lo rendono un dessert ricco di carattere. Completano il repertorio dolce i baci di dama, biscottini tondi uniti da cioccolato fondente, e i cri-cri, praline con nocciola intera ricoperte di cioccolato e granella di zucchero. In certi periodi si possono trovare anche i bicciolani, biscotti speziati dalla lunga tradizione. Nella Torino gastronomia, il dolce non è solo fine pasto: è un modo per celebrare l’artigianato, la storia e l’identità della città. Dalla colazione alla merenda, ogni momento è buono per concedersi una coccola dolce.Il cioccolato: anima nobile di Torino
Torino è considerata capitale italiana del cioccolato, e non solo per il gianduiotto. La città vanta una lunga storia di maestri cioccolatieri, laboratori artigianali, pasticcerie storiche e caffè eleganti. Nel cuore della Torino gastronomia, il cioccolato è protagonista assoluto. Le praline artigianali, i cremini, le tavolette di gianduia e il cioccolato fondente speziato sono solo alcune delle specialità che si possono trovare passeggiando tra i portici del centro storico. Durante il periodo natalizio e le fiere di primavera, la città ospita saloni del cioccolato, eventi tematici, degustazioni e laboratori. Il legame tra il cioccolato e la città è così profondo che molti torinesi identificano l’aroma del cacao come parte della loro memoria olfattiva urbana. Chi visita Torino non può lasciare la città senza aver assaggiato il cioccolato in una delle sue forme più classiche, immerso nel rito lento e raffinato che è proprio della cucina piemontese.Vivere la Torino gastronomia ogni giorno
Assaporare davvero la Torino gastronomia significa immergersi nei suoi luoghi autentici. Le piole torinesi sono trattorie semplici, dove ogni piatto ha il sapore di casa. Qui si trovano le ricette originali, spesso tramandate da generazioni. Nei caffè storici, invece, la tradizione si fa elegante: tra boiserie, specchi antichi e camerieri in livrea si sorseggia un bicerin Torino, si assaggia una torta gianduia o si chiude il pomeriggio con un bonet. Le pasticcerie artigianali sono il regno dei dolci da passeggio: gianduiotti, cri cri, zabaione freddo, ma anche moderni dessert reinterpretati secondo la stagione. Nei ristoranti stellati e nelle osterie contemporanee, la cucina piemontese viene rivisitata con creatività, pur mantenendo un legame forte con la tradizione. Dalla finanziera gourmet al bicerin destrutturato, Torino dimostra che la sua gastronomia è viva, dinamica, capace di innovare senza dimenticare. Ogni angolo della città, ogni stagione, ogni festa è occasione per celebrare il gusto. La Torino gastronomia è fatta di storie, mani esperte, ingredienti autentici e passione. Ed è sempre pronta ad accogliere chi vuole scoprirla con tutti i sensi.Articolo Precedente
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