Cave, approvatoCave, approvato il nuovo Prae 2024-2034 il nuovo Prae 2024-2034
di Redazione
02/10/2025
Una pianificazione decennale tra ambiente e produttività
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il nuovo Piano regionale delle attività estrattive (Prae) valido per il decennio 2024-2034. Lo strumento, che ha ricevuto 27 voti favorevoli e 19 contrari, è stato presentato dall’assessore alle Attività estrattive Marco Gallo come un quadro di riferimento capace di integrare esigenze produttive e salvaguardia del territorio. Il piano riguarda soprattutto i comparti degli agglomerati e dei materiali industriali di seconda categoria, settori che in Piemonte coinvolgono circa 300 aziende attive e censite nella banca dati regionale.
L’iter di approvazione è stato accompagnato da un acceso dibattito politico, nel quale si sono confrontate visioni opposte sul futuro delle cave e sull’impatto ambientale delle attività estrattive.
Le posizioni in Aula e gli emendamenti accolti
Durante la discussione sono stati esaminati 26 emendamenti, di cui undici approvati: quattro del Partito Democratico con Domenico Rossi, due della Giunta e cinque di Carlo Riva Vercellotti per Fratelli d’Italia. Interventi ritenuti migliorativi, che hanno inciso su diverse aree territoriali della regione.
Le opposizioni hanno però mantenuto un giudizio severo sul documento. Rossi (Pd) ha parlato di piano poco leggibile e debole sul contenimento del consumo di suolo, mentre Giulia Marro (Avs) lo ha descritto come atto politico volto a favorire nuove cave. Critico anche il Movimento 5 Stelle con Alberto Unia, che ha evidenziato come gran parte dei contributi raccolti durante la consultazione non sia stata recepita.
Dalla maggioranza, Riva Vercellotti ha difeso la capacità del Prae di garantire certezze alle imprese senza rinunciare alla sostenibilità, mentre Silvio Magliano (Lista Cirio) ha lodato l’apertura al dialogo dimostrata dall’assessore. Paolo Ruzzola (Forza Italia) ha rimarcato la necessità di affrontare una materia tecnica con chiarezza, evitando eccessi di politicizzazione.
In replica, l’assessore Gallo ha ribadito che il piano punta non solo a regolamentare il settore, ma anche a promuovere interventi di recupero paesaggistico e ambientale, ponendosi come strumento di sviluppo sostenibile.
Articolo Precedente
Interventi di efficientamento energetico nelle scuole torinesi
Articolo Successivo
Il futuro del presidio di via Le Chiuse
Redazione