Autonomia differenziata, Bussalino illustra in Commissione la pre-intesa dopo la firma di Cirio
di Redazione
Il dibattito sull’autonomia regionale ha preso corpo in Settima Commissione, dove l’assessore Enrico Bussalino ha presentato un’informativa dettagliata sul percorso avviato dalla Regione dopo la firma della pre-intesa da parte del presidente Cirio. Un passaggio che ha aperto un confronto serrato fra maggioranza e opposizione, richiamando l’attenzione su competenze delicate come protezione civile, professioni non ordinistiche, previdenza integrativa e gestione sanitaria.
Le competenze richieste: priorità operative e nuovi margini d’azione
Nel suo intervento, Bussalino ha descritto la richiesta di maggiore autonomia nella protezione civile come lo strumento per velocizzare decisioni e interventi, soprattutto nella fase immediata successiva a eventi calamitosi. Dichiarare lo stato di calamità a livello regionale, infatti, consentirebbe di attivare procedure snelle, reperire risorse con minori vincoli e disporre assunzioni urgenti in modo più rapido.
Accanto a questo, l’assessore ha illustrato la volontà di disciplinare figure professionali non ordinistiche, come maestri di sci e guide alpine, adeguando i percorsi normativi alle caratteristiche dei territori montani. Un settore che, secondo Bussalino, necessita di un quadro più aderente alle specificità locali, capace di garantire qualità formativa e maggiore tutela per i professionisti attivi in ambiente.
Previdenza integrativa e gestione sanitaria, i nodi del confronto politico
La parte più discussa della pre-intesa riguarda la previdenza integrativa, con l’idea di creare strumenti dedicati ai lavoratori impiegati in aree montane o a forte carenza di personale sanitario. L’intento dichiarato è rendere questi territori più attrattivi per medici e infermieri, sostenendo carriere che spesso scontano condizioni di lavoro complesse o lunghi spostamenti.
Altro punto particolarmente osservato dai consiglieri Pentenero, Isnardi e Ravinale è la maggiore flessibilità nella gestione economica e tariffaria della sanità: la Regione chiede la possibilità di spostare risorse in tempi più rapidi tra capitoli di bilancio, pur mantenendo il pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Una richiesta che mira a modulare la spesa in base alle urgenze dei diversi territori, evitando rallentamenti burocratici nelle fasi critiche.
Bussalino ha infine ripercorso l’iter che attende la pre-intesa: passaggio al Consiglio dei Ministri, poi i pareri della Conferenza Unificata e delle Commissioni parlamentari, prima del voto finale del Consiglio regionale e dell’approvazione definitiva in Parlamento. Un percorso articolato che segnerà il peso effettivo della futura autonomia nelle politiche pubbliche piemontesi.
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