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Alba ricorda Luigi Rinaldi e le vittime dell’eccidio di Govone

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di Redazione

05/09/2025

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Domenica 14 settembre 2025 la città di Alba si stringerà attorno a una delle pagine più dolorose della sua storia: l’eccidio avvenuto presso l’ex Caserma Govone e il ricordo di Luigi Rinaldi, prima vittima della Resistenza locale, ucciso dai nazifascisti il 12 settembre 1943. Una cerimonia che si aprirà alle 10.00 con la deposizione di una corona d’alloro al monumento degli Alpini, nel parco Divisione Cuneense in corso Fratelli Bandiera, alla presenza delle autorità cittadine, delle associazioni combattentistiche e dei rappresentanti del mondo civile.

Il corteo verso l’ex Caserma Govone

Dopo il primo momento di raccoglimento, il corteo si muoverà lungo corso Fratelli Bandiera, attraverserà il ponte Einaudi e raggiungerà l’ex Caserma Govone. Qui verrà deposta una seconda corona in memoria di Luigi Rinaldi, padre di dieci figli, fucilato il 12 settembre 1943 e divenuto simbolo del sacrificio dei militari italiani deportati nei lager tedeschi. Nello stesso luogo, altre due lapidi ricordano Gianfranco Caccia, Attilio Bonalumi e due commilitoni che persero la vita in circostanze analoghe, a testimonianza del prezzo altissimo pagato dalla comunità locale.

Un impegno condiviso per la memoria e l’inclusione

La giornata commemorativa è promossa dal Comune di Alba insieme all’Associazione Beato Padre Giuseppe Girotti, al Centro Culturale San Giuseppe, alle associazioni combattentistiche cittadine, al Gruppo ANA e alla sezione locale dell’ANPI. “Celebrare queste ricorrenze – ha sottolineato il sindaco Claudio Castello – significa non soltanto onorare i nostri caduti, ma trasmettere alle nuove generazioni i valori di libertà e partecipazione che hanno permesso la rinascita del Paese”. Il ricordo dei caduti della caserma Govone si intreccia con la memoria dei 1.300 militari deportati nei campi di concentramento tedeschi, un episodio che resta inciso nella coscienza collettiva della comunità albese. La cerimonia del 14 settembre diventa così un momento di riflessione condivisa, un invito a non dimenticare e a rinnovare l’impegno per una società più giusta e inclusiva.
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