Al Grattacielo Piemonte un convegno sui beni culturali: memoria come identità condivisa
di Redazione
Nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, cuore amministrativo della Regione, si è tenuto il convegno “I Ricordi utili – I beni culturali degli istituti del Piemonte”, un appuntamento che ha unito istituzioni, studiosi e operatori culturali nel nome della memoria collettiva e della conservazione del patrimonio.
L’iniziativa, promossa dalla presidenza del Consiglio comunale di Torino in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte e il Coordinamento degli istituti culturali, ha offerto una riflessione concreta sul ruolo che archivi, biblioteche e musei rivestono nel mantenere viva l’identità di una comunità.
Il valore della memoria come bene comune
Nel suo intervento introduttivo, Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale, ha sottolineato come il titolo del convegno, “I ricordi utili”, racchiuda il senso più profondo della giornata: “Il Piemonte può vantare un patrimonio inestimabile di biblioteche, musei e archivi, diffusi in ogni provincia, che custodiscono non solo oggetti o documenti, ma la storia stessa delle nostre sensibilità”.
Un patrimonio, ha aggiunto Nicco, che non appartiene al passato, ma rappresenta la struttura portante della nostra identità civica e culturale.
La presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo ha ampliato la prospettiva, ponendo al centro il lavoro delle fondazioni, accademie e centri di studio che compongono quella “galassia della memoria” capace di restituire senso e coerenza al tessuto sociale. Grippo ha ricordato la nascita del Coordinamento degli istituti culturali nel 2008, come risposta alla crescente complessità amministrativa e gestionale, ma anche come strumento di collaborazione fra soggetti diversi uniti dalla stessa missione: “Essere risorsa viva e coscienza critica del presente attraverso il racconto puntuale del passato”.
Beni culturali come infrastruttura civile
Nel suo contributo, Anna Maria Viotto, rappresentante del Coordinamento, ha ribadito il valore del lavoro condiviso tra enti pubblici, istituti di ricerca e terzo settore, definendo gli istituti culturali “presidi di democrazia”, spazi di libertà intellettuale e partecipazione civica.
Il convegno ha poi dato voce ai protagonisti del mondo culturale piemontese: Gabriella Morabito e Luciano Boccalatte hanno introdotto i lavori, moderati da Sabrina Saccomani, con gli interventi di Deneb Teresa Cesana, soprintendente archivistico e bibliografico, e Marzia Dina Pontone, direttrice della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, che hanno affrontato rispettivamente i temi della tutela territoriale e del futuro delle biblioteche come reti vive di relazione.
Le testimonianze conclusive dei ricercatori Stefano Baldi, Claudia Cattaneo, Ida Ferrero, Camilla Montanaro e Giorgio Nepote Vesin hanno restituito l’immagine di un Piemonte che sa custodire i propri archivi, ma anche aprirli al mondo contemporaneo, rendendo la memoria un motore di civiltà e conoscenza condivisa.
Articolo Precedente
Due progetti del Politecnico di Torino nell’ADI Design Index 2025
Redazione